Gli interventi di risanamento passo dopo passo
Generalmente, se possibile è sempre consigliabile un intervento di risanamento globale piuttosto che parziale e diluito nel tempo, perché gli interventi che riguardano l’involucro e gli impianti possono essere meglio armonizzati con maggiori potenzialità di risparmio; si minimizza il rischio di danni alla costruzione a seguito ad esempio di sostituzione di finestre senza aver prima isolato le pareti esterne; si possono maggiormente razionalizzare le spese d’investimento in quanto si opera in sinergia. Qualsiasi intervento volto al miglioramento dell’efficienza energetica dell’esistente, per essere efficace, dovrà riguardare l’involucro e l’impiantistica installata. Un risanamento energetico eseguito a regola d’arte deve puntare in primo luogo a ridurre al minimo le perdite maggiori di calore, quelle che avvengono per trasmissione attraverso tutti gli elementi non coibentati che delimitano l’involucro: pareti perimetrali, tetto o ultimo solaio e solaio verso scantinato o contro terra. Tali perdite possono essere diminuite applicando un isolamento termico il più possibile privo di interruzioni all’intero involucro e mettendo in opera serramenti di alta qualità e a tenuta all’aria.
Per migliorare la resa energetica di un edificio è necessario intervenire sui seguenti elementi possibilmente seguendo questo ordine:
- sulla coibentazione per migliorare l’involucro, coibentando pareti perimetrali, tetto, solaio verso lo scantinato o contro terra;
- sui serramenti per migliorare l’involucro, sostituendo i serramenti, riducendo le perdite per ventilazione (spifferi) e trasmissione;
- sulla qualità dell’aria interna, introducendo, dove possibile, una ventilazione meccanica controllata;
- sugli impianti, per modernizzare gli impianti, migliorando l’efficienza energetica ed incrementando l’uso di energie rinnovabili.
A cura di Arch. Gioia D’Argenio – Consigliere ClimaNetwork Trento mail: g.dargenio@civico3.it